Blog

  • Una primavera mai iniziata – 21 marzo Giornata della Memoria e dell’Impegno per le vittime innocenti di tutte le mafie (19.3.14)

    Una primavera mai iniziata

    21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno per le vittime innocenti di tutte le mafie
    A cura di Elena Buccoliero*

     

    Il 21 marzo, primo giorno di primavera, ricorre la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.

    In vista di un incontro con ragazzi delle scuole superiori ho cercato un elenco dei minori uccisi dalle mafie negli ultimi decenni e non l’ho trovato. O almeno, non sufficientemente completo e in grado di restituire qualcosa di quei bambini, di quei ragazzi.

    I siti che ricordano le vittime delle mafie sono molti e di taglio diverso, generalisti o specifici, ortodossi sulla definizione di vittima della criminalità organizzata o tendenzialmente inclusivi.

    Molti riportano per ognuno appena il nome e cognome e la data della morte, forse l’età. Controlli incrociati tra archivi diversi e incursioni nei siti dei principali quotidiani nazionali hanno permesso di recuperare per ognuno alcune notizie di base su come si è svolto l’accaduto, o su che cosa stavano facendo quel giorno.

    Così, proseguendo nell’indagine si è composto via via un testo che comprende tutti i minori e i ragazzi uccisi dalle mafie “e dintorni” dal 1980 ad oggi (non per un motivo, il 1980, ma perché da qualche parte bisognava pur iniziare) rinunciando, per ragioni di tempo e possibilità di approfondimento, ad un approccio storiografico rigoroso.

    Il ragazzino ammazzato da un coetaneo, ad una festa, per uno sgarro, non è stato ucciso da un boss e forse non per motivi di controllo del territorio, più probabilmente per una lite banale; ma quell’omicidio, per come è avvenuto, aveva per me il sapore di un gesto non casuale, sostenuto e legittimato da un contesto che con le mafie aveva molto a che fare.

    Più di tutto è stato difficile reperire notizie sulla Sacra Corona Unita, la criminalità organizzata pugliese, così poco rappresentata in letteratura o sugli schermi. Quello che ho potuto trovare l’ho riportato.

    Utilizzando queste chiavi di lettura forse mancherà ancora qualcuno, o potrà esserci qualcuno in più. Chi volesse integrare o correggere, muovendosi in questa logica, sarebbe apprezzato.

    Il criterio che organizza le informazioni è semplice: le giovani vittime sono indicate insieme, dai 18 anni a scendere, e le uccisioni dei ragazzi della stessa età compaiono in ordine cronologico. A leggerle tutti insieme, è un bollettino di guerra. È una classe di quarta superiore, di terza media, un gruppo di bambini della scuola primaria, un piccolo nido. È una raccolta immaginata di bambini e ragazzi come se si fossero contemporanei, bloccati nell’istantanea di quell’attimo che poi era un momento qualsiasi, di gioco, di svago, di lavoro, di progetto. Un momento di vita familiare, un pomeriggio di relax, un appuntamento promettente. Qualcosa che aveva a che fare con il futuro.

    Si è fatti di futuro quando si è ragazzi, questo ho letto da qualche parte. In queste righe ricordiamo tante primavere mai iniziate e che valgono tutte uguali, il figlio del giudice e il figlio del mafioso, o di un negoziante non sottomesso al pizzo, o di qualcuno che passava al momento sbagliato nel momento sbagliato.

    Alla normalità che avrebbe potuto essere, e all’eroismo involontario e straziante di queste giovani vite, un pensiero per il prossimo 21 marzo con alcuni versi tratti dalla poesia “Ricordati di ricordare”, di Umberto Santino.

    *Elena Buccoliero, Ufficio Diritti dei minori del Comune di Ferrara e giudice onorario Tribunale per i Minorenni di Bologna.

    (…)

    Ricordati di ricordare
    i nomi delle vittime
    e i nomi dei carnefici
    (i notissimi ignoti
    di ieri e di oggi)
    perché tutte le vittime
    siano strappate alla morte
    per dimenticanza
    e i carnefici sappiano
    che non finiremo mai
    di condannarli
    anche se hanno avuto
    mille assoluzioni.
    Ricordati di ricordare
    quanto più difficile è il cammino
    e la meta più lontana
    perché
    le mani dei vivi
    e le mani dei morti
    aprono la strada.

    vai all’elenco

     

     

  • La convenzione de L’Aja del 19 ottobre 1996 in materia di protezione dei minori:contenuti ed ambiti di competenza (30.6.14)

    Titolo articolo: La convenzione de L’Aja del 19 ottobre 1996 in materia di protezione dei minori:contenuti ed ambiti di competenza (30.6.14)

    Autore: Claudio Cottatellucci

    Data pubblicazione: 30 giugno 2014

    Testo: scarica l’articolo

     


  • L’ultima tragedia in mare(20.4.15)

    Associazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia
    Aderente alla”Association Internationale des Magistrats de la Jeunesse et de la Famille”
    www.minoriefamiglia.org

    “Ripristinare il soccorso in mare per i migranti”

    Ancora una volta uomini, donne e bambini di cui non conosceremo l’identità e la storia sono rimaste vittime del loro desiderio di libertà e della loro speranza di acquisire condizioni di vita migliori.

    Questa tragedia, che colpisce perché fa seguito ad altre analoghe stragi e per l’enorme numero di persone coinvolte, è espressione di una modalità migratoria inaccettabile, da cui scaturiranno altre sofferenze e altre morti, e che si preannuncia devastante nei mesi a venire.

    vai al documento

     


  • Solidarietà con il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria (8.6.2016)

    Associazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia
    Aderente alla”Association Internationale des Magistrats de la Jeunesse et de la Famille”
    www.minoriefamiglia.it

    L’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia esprime la propria preoccupazione e manifesta la propria affettuosa vicinanza ai colleghi degli uffici minorili di Reggio Calabria, recentemente oggetto di ripetute intimidazioni.

    Sottolinea l’importanza che tale attività giudiziaria, capace di incidere a tutela di bambini e adolescenti inseriti in contesti familiari criminali, sia sostenuta dallo Stato in tutte le sue articolazioni, anche attraverso la promozione di una cultura della famiglia e della cura dei legami fondata sul rispetto della persona e volta al riconoscimento del diritto delle nuove generazioni di crescere secondo i principi costituzionali di protezione dell’infanzia e della gioventù, di libertà e di uguaglianza.

    I giudici sono soggetti soltanto alla legge e anche la giurisdizione minorile si attua mediante un giusto processo in cui le parti possono far valere le proprie ragioni davanti ad un giudice terzo e imparziale.

    Al di fuori di questi principi e di questo processo non vi può essere Giustizia ed è forte la convinzione che le risposte della legge non possono essere fermate o condizionate dalla sopraffazione o dal timore di un male ingiusto.

    Attraverso l’ascolto, l’accompagnamento educativo, la conoscenza dei bisogni delle persone e delle loro aspettative di vita – che caratterizzano la funzione del giudice minorile – anche in situazioni molto complesse e radicate può determinarsi il cambiamento dei comportamenti e delle scelte e l’assunzione delle responsabilità nella gestione delle relazioni familiari, con il sostegno della parte sana della società che facendo rete rispetta e promuove i diritti di ciascuno anche nelle realtà territoriali più difficili.

    Roma, 6 giugno 2016

     


  • Quello che resta di Zygmunt Bauman (16.1.17)

    Quello che resta di Zygmunt Bauman
    di Francesco Provinciali

    Sovente la celebrità e la stessa rilevanza culturale dei “giganti” del nostro tempo resta legata ad una affermazione, un’intuizione, un’idea descrittiva, una sintesi fotografica, efficace e geniale, che spiega in modo suggestivo analisi complesse e approfondimenti che vanno oltre le semplificazioni della definizione e del concetto in se’, spesso banalmente utilizzato per prodotti utilitaristici e commerciali, alla stregua degli stessi pericoli ravvisati in una visione consumistica ed autoreferenziale della vita stessa.

    Così è stato per Zygmunt Bauman, filosofo e sociologo di origine polacca ma di vocazione e declinazione prima occidentale e poi cosmopolita: la sua “società liquida” è stata forse la suggestione culturale più efficace e colorita per descrivere i fenomeni del nostro tempo e la collocazione dell’uomo negli eventi, nei disagi e nei conflitti della contemporaneità.

    Dietro di lui una lunga scia di “traduttor dei traduttori”, discepoli più o meno diligenti e ortodossi ma tutti indistintamente colpiti e segnati dalla capacità del “maestro” di leggere, tratteggiare, analizzare, portare a sintesi la descrizione di un’epoca centrata sulla fiducia nell’uomo iniziata da molto lontano, con le speranze dell’illuminismo e conclusa con una deriva di involuzione del concetto stesso di modernità e di democrazia.

    Nessuno come Bauman ha saputo cogliere lo spaesamento dell’uomo contemporaneo in una società dove sono venuti meno- ad uno ad uno – i punti di riferimento rassicuranti che costituivano la base dell’idea di progresso e di miglioramento della condizione antropologica ed esistenziale.

    Al centro di tutto il conflitto tra natura e cultura, tra essere e divenire, tra tradizione e innovazione, conservazione e progettualità, rispetto dei modi e dei tempi di una vita finora rassicurante.

    E a seguire, l’uso distorto – ora strumentale e ora finalizzato – delle nuove tecnologie, le difficoltà di gestire l’evoluzione in chiave di progresso, la centralità della persona e dei suoi bisogni primari (libertà, autonomia, capacità di elaborare un pensiero critico, di finalizzare il senso stesso della vita oltre i bisogni artificiali creati da una società dove la logica del profitto prevale su quella dell’identità, l’uso del denaro diventa abuso dei valori fondativi della cultura umanistica, mentre il declino delle istituzioni accompagna la decadenza dei valori e della loro impagabile gratuità).

    Acuto e spietato studioso della “globalizzazione”, nei suoi aspetti più deteriori: declino del valore della solidarietà e mistificazione della retorica del pan-consociativismo retto sugli alibi di una improbabile trasparenza e di una ancora più cruenta intrusione nella dimensione personologica e nei suoi valori correlati, perdita di ogni approdo valoriale e culturale, fondazione dell’idea di progresso sulla sistematica violazione del principio di natura.

    L’individualismo sfrenato che emerge con la crisi della comunità, rende fragili i contorni della società e la trasforma, appunto, in una entità liquida, dove tutto è possibile, nel trionfo del relativismo culturale e di un mondo dell’apparire più che dell’essere.

    Fino a paventare una crisi del modello statuale e istituzionale ereditato dall’800, attraverso uno stereotipo partecipativo dove ciò che è scontato, precostituito e imposto dall’esterno prevale sulle motivazioni ideali che finora hanno fatto la storia.

    «Forse la parola democrazia non sarà abbandonata, ma sarà messa in questione la classica tripartizione di potere tra l’esecutivo, il legislativo e il giudiziario». Addio, dunque Montesquieu: porte spalancate a possibili forme dittatoriali. Anche perché, «perfino la speranza è stata privatizzata».

    Addio Bauman, straordinario lettore delle derive oligarchiche e populiste della contemporaneità.

     

     

  • Osservazioni sul disegno di legge n. 2284 approvato dalla Camera il 10 marzo 2016- Audizione Commissione Giustizia Senato del 18.1.2017 (23.1.17)

    Associazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia
    Aderente alla”Association Internationale des Magistrats de la Jeunesse et de la Famille”
    www.minoriefamiglia.org

    Osservazioni sul disegno di legge n. 2284

    “Delega al Governo recante disposizioni per l’efficienza del processo civile” approvato dalla Camera dei
    deputati il 10 marzo 2016 (audizione Commissione Giustizia Senato del 18 gennaio 2017)

    vai al documento

     


  • Rendiamo pubblico l’appello “Salviamo i Tribunali per i minorenni” e l’elenco dei firmatari (3.3.2017)

    Rendiamo pubblico l’appello “Salviamo i Tribunali per i minorenni” e l’elenco dei firmatari (3.3.2017)

    Leggi il documento

     


  • Global Appeal contro la riforma Orlando sottoscritto da Defence for Children di 26 Paesi

    Global Appeal contro la riforma Orlando sottoscritto da Defence for Children di 26 Paesi

    Leggi il documento

     


  • Il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, sulla riforma del Tribunale e della Procura per i minorenni (16.5.2017)

    Il Commissario per i Diritti Umani, Nils Muizniesk, ha inviato al Presidente del Senato italiano, Pietro Grasso, una lettera in cui esprime preoccupazione per il progetto di legge di riforma della giustizia minorile. Attualmente il DDL è infatti in esame alla Commissione Giustizia del Senato. La lettera è stata resa pubblica oggi, 16 maggio 2017.

    testo originale Vedi

    testo tradotto vedi