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  • Linee guida “Minorenni a contatto col sistema giustizia” (4.6.2017)

    Linee Guida “MINORENNI A CONTATTO COL SISTEMA GIUSTIZIA”

    Documento predisposto da un gruppo di lavoro dell’International Association of Youth
    and Family Judges and Magistrates

    Approvato dal Consiglio dell’IAYFJM
    Londra, 21 Ottobre, 2016

    Presentato ufficialmente a Vienna il 22 maggio 2017

    Traduzione a cura di Luigi Fadiga, Luigi Barone, Mariagnese Cheli
    vai al documento in italiano


  • Riunione del delegato e dei segretari della Zona Nord del 31 gennaio 2003

    Nel corso della riunione sono stati affrontati diversi temi, tra i quali quello relativo alla realizzazione di modalità omogenee di comunicazione interna alle sezioni e tra queste e gli altri organismi associativi. Si è discusso sulle modalità di diffusione della conoscenza dell’AIMMF tra i possibili soggetti interessati, sui contatti con le altre realtà associative ed è stata data informazione sulle iniziative intraprese dalle singole sezioni . E’ stata decisa la realizzazione di un seminario di approfondimento sulle problematiche relative all’intervento in materia di minori stranieri, che verrà tenuto, presumibilmente, verso la metà di maggio p.v. presso la Scuola di Formazione di Castiglione delle Stiviere.

  • Seminario di formazione della Zona Nord: PROBLEMATICHE RELATIVE ALL’INTERVENTO GIUDIZIARIO IN MATERIA DI MINORI STRANIERI

    PROBLEMATICHE RELATIVE ALL’INTERVENTO GIUDIZIARIO IN MATERIA DI MINORI STRANIERI
    Castiglione delle Stiviere 17-18 maggio 2003

    Presentazione

    L’iniziativa di formazione voluta dalla zona nord dell’AIMMF si inserisce in un percorso di sensibilizzazione che l’associazione porta avanti al fine di rendere effettivo il dovere dei giudici minorili e tutelari di essere garanti dei diritti di tutti i bambini e ragazzi – stranieri o italiani che siano – anche in considerazione del contesto familiare, etnico e culturale di appartenenza.

    Si vuole innanzitutto cercare di creare una comune conoscenza di base tra i soci , per individuare , quindi, degli obiettivi di lavoro e modalità omogenee di intervento in materia di minori stranieri tra i vari uffici giudiziari. A tal fine , si è ritenuto di fornire degli stimoli di discussione iniziali attraverso relazioni di operatori e poi proseguire con lavori di gruppo all’interno dei quali scambiare informazioni ed esperienze. Con l’auspicio – riforme permettendo – di una verifica periodica degli obiettivi che verranno individuati.

    Sembra importante ricordare che questa iniziativa va incontro anche all’esigenza espressa dal Consiglio Superiore della Magistratura di far si che nella formazione permanente dei magistrati minorili vengano incentivati momenti di incontro interdistrettuale, nel corso dei quali siano messi a confronto le esperienze maturate e le prassi adottate nelle singole aree territoriali (v.delibera C.S.M. n. 788/2002 del 14/1/2002 ).

    PROGRAMMA

    Sabato 17 maggio 2003:
    Ore 9,15: presentazione seminario e apertura lavori

    Minori stranieri dentro e fuori il carcere

    Ore 9,30 – Dott.ssa Paola Ziccone:
    “Minori stranieri in carcere: analisi del fenomeno dal punto di vista quantitativo e qualitativo. I percorsi di reinserimento“
    Ore 10,00 – Dott.ssa Claudia D’Urso:
    “Il progetto psicopedagogico “Mosaici” presso l’Istituto penale minorile Meucci di Firenze“

    Minori stranieri non accompagnati ( fuori dal circuito penale )

    Ore 10,30 – Dott. Joseph Moyersoen:
    “Profili problematici sulla recente evoluzione normativa della figura del minore straniero non accompagnato“
    Ore 11, 00 – pausa
    Ore 11,30 – Dott. Giancristoforo Turri:
    “L’intervento delle diverse autorità giudiziarie a tutela dei minori stranieri non accompagnati“

    Interventi sulla potestà nei confronti di minori appartenenti a famiglie straniere

    Ore 12 – Dott. Paolo Campisi:
    “La costruzione culturale del Sé: patterns di accudimento e stili genitoriali in una società multietnica“
    Ore 12,30 – Dott.ssa Daniela Magagnoli:
    “La valutazione della genitorialità all’interno delle famiglie multietniche e gli interventi di potestà del tribunale per i minorenni . L’affidamento omoculturale “
    Ore 13,00 – pausa pranzo
    Ore 15,30 – 19,00 – suddivisione dei partecipanti in tre gruppi di lavoro per l’ approfondimento dei temi affrontati in plenaria e lo scambio di informazioni e delle prassi di lavoro tra le diverse realtà territoriali.

    Domenica 18 maggio 2003:

    Ore 9,30: esposizione dei lavori di gruppo e discussione in plenaria
    Ore 12,30 – chiusura lavori
    Materiali di studio ed approfondimento:

    ricordo che sui numeri 3/99, 1/2000 e 3-4/2001 della rivista “Minorigiustizia” sono stati pubblicati interventi utili all’approfondimento; altri materiali sono pubblicati sul sito internet dell’associazione ( www.minoriefamiglia.it ) nella sezione “minori stranieri” (nei prossimi giorni ne verranno inseriti altri ) o al link del sito www.formazionedecentratatn.it , sezione “minori stranieri” .

    I relatori :

    – Dott. Paolo Campisi: Giudice onorario presso la C.A. di Torino – Primario dell’Unità modulare 2 del Dipartimento salute mentale ASL n. 8 di Chieri (TO);
    – Dott.ssa Claudia D’Urso: Giudice onorario presso la C.A. di Firenze – Pedagogista;
    – Dott.ssa Daniela Magagnoli: Giudice presso il T.M. di Bologna;
    – Dott. Joseph Moyersoen: Giudice onorario presso il T.M. di Milano – Consulente legale;
    – Dott. Giancristoforo Turri: Procuratore della Repubblica presso il T.M. di Trento;
    – Dott.ssa Paola Ziccone: Direttore dell’Istituto Penale Minorile di Bologna.

     – Il Delegato della Zona Nord –

     

  • Sezione di Trento e Bolzano: documento relativo alla proposta di abbassamento dell’età dell’imputabilità (17.3.03)

    ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI MAGISTRATI PER I MINORENNI E PER LA FAMIGLIA
    – Sezione di Trento e Bolzano –

    Documento della Sezione di Trento e Bolzano relativo alla proposta di abbassamento dell’età dell’imputabilità da proporre all’attenzione del C.D. dell’AIMMF

    Il disegno di legge n. 1887 presentato alla Camera dei Deputati dall’on. Biondi ed altri prevede l’abbassamento dell’età imputabile a 13 anni, mentre anticipa la maggiore età a 17 anni. Questo documento intende richiamare l’attenzione dell’AIMMF su quanto sia assolutamente inutile e dannosa una misura così grave come quella in discussione in Parlamento e vuole offrire alcuni spunti di riflessione per il dibattito sull’argomento – come richiesto dallo stesso Presidente della Commissione Giustizia della Camera, on. Pecorella nella lettera inviata al Congresso di Salerno.

    Sembra importante innanzitutto una breve analisi del fenomeno, atteso che lo stesso appare piuttosto complesso e le misure per affrontarlo non possono essere ricondotte a quella proposta dal ddl.

    In alcune aree geografiche circoscritte del Paese un certo numero di adolescenti e pre-adoelsecenti viene coinvolto da parte degli adulti in fatti gravi, quali reati di criminalità organizzata o spaccio di stupefacenti. Altri casi di coinvolgimento di infraquattordicenni da parte di adulti riguardano l’utilizzo , soprattutto di ragazze e bambini piccoli, per la realizzazione di furti in appartamento, da parte di alcuni clan di nomadi.

    Esistono poi situazioni in cui ragazzi con difficoltà nella coscienza di sé, nell’autostima, nella relazione, nell’affettività, spesso hanno a disposizione solo il comportamento deviante per denunciare la propria situazione.

    Talvolta, risultano denunciati minori con meno di 10 anni, in relazione a condotte che esprimono chiaramente una situazione di difficoltà educativa o familiare, come è il caso, ad esempio, citato nell’articolo comparso su MINORIGIUSTIZIA, di un bambino che frequentava la scuola materna e che risultava interessato ad un suo coetaneo per un comportamento relativo alla sfera sessuale ( MG n.3-4/2001 – “ I reati commessi da bambini al di sotto dei dieci anni nel Veneto “ , a cura di D. Catullo, L. Della Giustina e I. De Renoche ).

    Nei casi più gravi, quindi, il fenomeno sottointende vere e proprie piaghe sociali ( coinvolgimento dei minori in attività criminali degli adulti ) o casi di grave disagio personale e familiare.

    Dal punto di vista della qualità delle condotte illecite bisogna invece rilevare come complessivamente alle Procure ed ai Tribunali per i minorenni gli infraquattordicenni risultano denunciati per la maggior parte per episodi legati alla normale vita di un adolescente ( soprattutto furti tra compagni di scuola; piccole risse; piccoli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti;ecc.) , con assenza di allarme sociale. Anche le ricerche effettuate sul campo dimostrano che le condotte segnalate riguardano , salvo pochi casi, reati di non particolare gravità, mentre non emerge alcun dato rispetto alle motivazioni delle condotte ed alle situazioni personali dei minori denunciati.

    Sul piano quantitativo, lo studio effettuato dall’Istituto degli Innocenti di Firenze in collaborazione con tutti i tribunali per i minorenni d’Italia e in corso di pubblicazione – ma i cui dati sono stati anticipati sul sito internet dell’Istituto – evidenzia che nell’anno di riferimento preso in considerazione, il 1998, le denunce che riguardano i minori di quattordici anni sono state poco più di 4.000 e quelle che riguardano ragazzi dai 13 ai 14 anni sono meno della metà. Inoltre, dai dati che emergono dalle relazioni dei Procuratori Generali per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2002 ( confermati in gran parte per l’anno 2003 ), si evince che su 27 distretti di Corte di Appello, in 13 distretti di denunce a carico di minorenni è rimasto invariato ( tra questi , Caltanissetta, Catanzaro, Milano , Torino ), in 9 distretti è diminuito ( tra questi Firenze, Genova, Palermo, Roma, ) e solo in 4 è aumentato ( Ancona, Napoli, Trieste e Trento ).

    Quindi , complessivamente, una criminalità in calo, in linea con il trend generale degli ultimi anni anche tra gli adulti.

    Il tema della devianza degli adolescenti non può essere perciò affrontato solo come un problema di ordine pubblico e di risposta ad un allarme sociale , che è peraltro contraddetto dai dati concreti. Nè , quindi, si può prevedere l’abbassamento dell’età imputabile, in sostituzione di un richiamo forte in termini culturali e di investimento di spesa sulla prevenzione del disagio ( scuola, offerte di socializzazione, servizi pubblici di sostegno agli adolescenti ed alle famiglie ); oppure in alternativa a soluzioni che puntino a rafforzare maggiormente la responsabilità dei genitori sul comportamento dei figli e , in generale, degli adulti sui minori ( v. , ad esempio, il più efficace perseguimento degli adulti che sfruttano i minori nelle attività criminali o la possibile introduzione di sanzioni penali per omessa vigilanza a carico di genitori di minori che commettono reati ).

    Ma anche per i pochi casi di gravi reati commessi dagli infraquattordicenni ci si deve chiedere a che pro l’introduzione di un inasprimento di trattamento visti i risultati totalmente inefficaci per la soluzione del problema nei paesi laddove tale misura è stata adottata ( cfr. esperienza inglese) e l’impegno assunto dall’Italia nella legislazione interna e nella sottoscrizione degli accordi internazionali a far si che per le condotte poste in essere da soggetti minorenni la sanzione penale e quindi anche la loro punibilità in astratto , venga prevista solo come estrema ratio, dopo aver percorso tutte le possibili misure di tipo educativo.

    Lo stesso Procuratore Generale della Cassazione, nella relazione inaugurale dell’anno giudiziario 2003 ha sottolineato come “… inadeguata una mera prospettiva di aumento degli strumenti di responsabilità e punizione; mentre si rende sempre più necessario rimettere al centro dell’attenzione i problemi dell’educazione dei giovani nella famiglia, nella scuola e nello stesso processo penale mediante una doverosa e giusta punizione che si collochi all’interno di un percorso di crescita dei giovani devianti….”. Il P.G. Favara ha evidenziato come sia “… pressoché generalizzato il rilievo, contenuto in tutte le relazioni dei Procuratori generali, secondo cui la devianza minorile appare riconducibile all’assenza di validi riferimenti familiari, allo scadimento dei valori tradizionali, al diffuso consumismo ed all’enfatizzazione dei modelli di vita negativi realizzata, a volte, anche da un approccio troppo disinvolto, superficiale e di puro spettacolo al tema da parte del mondo dell’informazione …”.

    Va quindi sottolineato che l’attuale normativa prevede già strumenti per far fronte ai pochi casi in cui il comportamento degli infraquattordicenni possa destare un vero e proprio allarme sociale, come l’applicazione delle misure di sicurezza ai minori non imputabili che commettano gravi reati e che risultino socialmente pericolosi .

    Inoltre, tra le misure attualmente previste dall’ordinamento per affrontare i casi di vera e propria devianza, vi è quella del ricorso a provvedimenti di carattere rieducativo, come i collocamenti in comunità , nell’ambito delle procedure del c.d. civile rafforzato. Questi interventi, sebbene vengano emanati nell’ambito di un procedimento civile, possono talvolta avere una valenza afflittiva notevole ( v., ad esempio, durata sine die del collocamento ed assenza di progetto educativo) . Si chiede pertanto che nella discussione interna ed esterna all’AIMMF sia posta attenzione a far si che nell’ambito di questi procedimenti il minorenne venga assistito, quanto prima , da adeguate garanzie processuali per evitare che la misura perda il valore rieducativo ( aiuto e sostegno ) e si riveli esclusivamente di tipo repressivo.

    Trento, 18.12.02-17.3.03

    – L’Assemblea della Sezione AIMMF di Trento e Bolzano –

  • Assemblea soci Zona centro: 9 e 10 maggio 2003

    Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia

    Ai Segretari di Sezione della Zona Centro loro Sedi

    e p.c.

    al Presidente dell’ A.I.M.M.F. dott. Pasquale Andria

    al Delegato della Zona Sud dott.ssa Maria Vittoria Randazzo

    al Delegato della Zona Nord dott. Luciano Spina

    Carissimi,

    come già comunicato verbalmente l’incontro della zona centro è stato anticipato per improvvisa indisponibilità della Scuola di Formazione di Roma, al 9 maggio p.v. (ore 16) e proseguirà il 10 successivo sino alle ore 14.

    La riunione, come siete a conoscenza, sarà dedicata principalmente alla discussione sugli emendamenti presentati dal governo al testo unificato D.L. 2517 / Camera. Il documento approvato dal Comitato direttivo e riguardante il predetto D.L., lo avete avuto per fax ed è reperibile sul sito internet dell’ A.I.M.M.F.

    L’incontro di cui trattasi intende promuovere ancora una volta un confronto per contribuire all’elaborazione di soluzioni che, valorizzando l’enorme patrimonio culturale rappresentato da cinquant’anni di giustizia minorile, attuino i principi del giusto processo e “realizzino l’efficienza nell’ambito di un sistema che garantisca appieno l’attuazione del preminente interesse del minore”.

    I Soci di fuori Roma saranno ospitati presso la Scuola di Formazione del Personale minorile M. G., via Giuseppe Barellai, 140 (nei pressi Ospedale S. Filippo Neri), tel. 06303311.

    (…omissis…) 

    Le stanze singole sono 50 e potranno essere prenotate, assieme all’eventuale cena, al fax. n. 066871056 (T.M. Roma).

    Si terrà conto dell’ordine di provenienza e di arrivo e, raggiunto il numero massimo di 50 prenotazioni, verranno avvertiti i Soci eventualmente esclusi dal solo alloggio.

    I Signori Segretari sono pregati di inoltrare con urgenza e con ogni mezzo la presente convocazione a tutti i Soci della propria Sezione, in modo tale da permettere loro di programmare con congruo anticipo la trasferta a Roma.

    Al fine di consentire la discussione sul tema sopra indicato anche a chi non potrà essere presente a Roma, i Segretari sono invitati a indire una riunione nelle proprie sezioni prima dell’incontro di zona e di predisporre un verbale della riunione stessa di cui verrà data lettura il giorno 9 maggio, dopo l’introduzione dello scrivente e prima di cominciare il dibattito fra i partecipanti.

    Sarà poi predisposto un verbale della riunione di cui verrà data lettura in occasione dell’incontro di tutti i Segretari di sezione per i giorni 13 e 14 giugno 2003 in Roma presso la Scuola di Formazione del personale minorile M.G.

    Si comunica inoltre che anche il Convegno annuale dell’associazione verterà sull’argomento delle proposte di riforma della giustizia minorile e si terrà a Rimini da giovedì 13 a domenica 16 novembre 2003 sul tema provvisoriamente definito in “Genitori, figli e giustizia. Tutela privata e pubblico interesse”

    Si ha il piacere infine di comunicare che il 9 maggio pomeriggio sarà presente all’incontro il Presidente dell’ A.I.M.M.F. cons. P. Andria.

    In attesa di vedervi qui numerosi, vi giungano tanti cordiali saluti e vivi auguri per le prossime feste pasquali.

    Roma, 14.04.03

    Il delegato della zona Italia centrale: G. Volpe

  • Assemblea soci Zona Nord: 16 maggio 2003

    Trento, 13 aprile 2003

    Ai Segretari di Sezione della Zona Nord , anche per l’inoltro ai soci

    p.c.

    Al Presidente dell’A.I.M.M.F. dott. P. Andria

    Al Delegato della Zona Sud, dott.ssa M.V. Randazzo

    Al Delegato della Zona Centro , dott. G. Volpe

    Carissimi,

    nell’incontro di zona avvenuto con i segretari il 31 gennaio scorso a Trento, è stato deciso di convocare un’assemblea di zona per i giorni dal 16 al 18 maggio 2003, presso la Scuola di Formazione di Castiglione delle Stiviere, per affrontare le questioni che vengono dibattute a livello associativo e per tenere un seminario di approfondimento sulle problematiche relative all’intervento giudiziario in tema di minori stranieri.

    Il Consiglio Direttivo del 4/5 aprile u.s. ha poi confermato la necessità di un confronto di tutti i soci a livello di zona sugli ultimi emendamenti approvati dal Consiglio dei ministri il 7 marzo scorso ( il documento elaborato dal C.D. è reperibile sul sito internet dell’AIMMF).

    Ricordo pertanto il calendario dei lavori:

     venerdì 16 maggio 2003, ore 15,30-19,30: assemblea dei soci della zona nord sui contenuti e sui presupposti dell’emendamento ai ddl del Governo, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 7 marzo, con particolare riferimento al ruolo e alle funzioni previste per i Giudici Onorari ( saranno presenti il Presidente dell’AIMMF, P. Andria ed i Consiglieri della zona nord );

     sabato 17 maggio ( tutto il giorno ): seminario di formazione , secondo il programma allegato alla presente comunciazione;

     domenica 18 maggio ( mattina ): prosecuzione lavori seminario e chiusura lavori.

    (…omissis…)

    La disponibilità complessiva per il pernottamento è di 30 posti, ragione per cui, tenuto conto dell’importanza vitale dell’argomento trattato e della presumibile notevole affluenza di richieste, si terrà conto dell’ordine di provenienza delle prenotazioni che potranno essere effettuate telefonicamente presso la scuola al seguente numero: 0376-946811 ( chiedere della dott.ssa Badinelli ) o via fax al n. 0376-946802, dandone comunque comunicazione al sottoscritto.

    Va ricordato ai soci che, è possibile anche la partecipazione solo all’assemblea del giorno 16 maggio.

    I Signori Segretari sono pregati di inoltrare con urgenza e con ogni mezzo la presente convocazione a tutti i Soci della propria Sezione, in modo tale da permettere loro di programmare con congruo anticipo la trasferta fino a Castiglione.

    Al fine di consentire la discussione sugli argomenti sopra indicati anche a chi non potrà essere presente a Castiglione, i Signori Segretari sono invitati a indire almeno una riunione nelle proprie sezioni prima dell’incontro di zona e di predisporre un verbale della riunione di sezione di cui verrà data lettura il giorno 16 maggio, prima dell’inizio del dibattito fra i partecipanti.

    I delegati di zona predisporranno un verbale della riunione e un documento di sintesi sui temi affrontati nella discussione di cui verrà data lettura in occasione della convocazione di tutti i Segretari di sezione da parte del Direttivo per i giorni 13 e 14 giugno 2003 in Roma presso la Scuola di Formazione di Casal del Marmo. Colgo l’occasione per comunicare che anche il convegno annuale dell’associazione verterà sull’argomento delle proposte di riforma della giustizia minorile e che si terrà a Rimini da giovedì 13 a domenica 16 novembre 2003 sul tema provvisoriamente definito in ” Genitori, figli e giustizia. Tutela privata e pubblico interesse.”

    Ringraziando per la collaborazione, invio un affettuoso saluto e un buon lavoro a tutti.

    Il Delegato della Zona Nord – Luciano Spina –

    Allegati: – programma seminario di formazione

  • Luciano Spina: Problematiche relative all’intervento giudiziaio in materia di minori stranieri (17.5.03)

    “Problematiche relative all’intervento giudiziaio in materia di minori stranieri”
    Presentazione seminario (dott. L. Spina)

    Questo seminario è stato voluto e organizzato dal delegato e dai segretari del nord e si inserisce in un percorso di approfondimento che l’ AIMMF porta avanti ormai da alcuni anni sui minori stranieri, nell’ambito della sua attività di promozione dei diritti dell’infanzia e di formazone dei magistrati minorili.

    Tra i lavori già svolti ricordo il Convegno di Vico Equense nel 2000 su “I ragazzi del villaggio globale. Diritto e diritti” ; i seminari organizzati in alcune sedi locali; nonchè la continua attenzione che la rivista Minorigiustizia dedica all ‘ argomento, con la pubblicazione di numeri monografici ed interventi periodici di soci ed operatori diversi .

    La considerazione principale che ci ha spinto, in quanto operatori della giustizia, ad affrontare questa materia è quella secondo la quale, se al minore che viene in contatto per i motivi più disparati con la giustizia civile o penale viene riconosciuto uno stato di particolare “debolezza”, il minore straniero che entra nel circuito della giustizia, risulta ancora più svantaggiato per una serie di ben noti fattori, tra i quali l’assenza della famiglia a suo sostegno; le difficoltà legate alla comunicazione, non solo rispetto alla lingua ; le diversità culturali e religiose rispetto alla realtà di provenienza; ecc.

    Ciò è riconosciuto in molte raccomandazioni di organismi internazionali. Si ricordano, tra le altre, la Risoluzione del 1997 del Consiglio dell’U.E. in materia di rimpatrio – citata anche dalla circolare del Comitato MInori Stranieri. del 14.10.2002- che ritiene i minori non accompaganti come soggetti che si trovano in una situazione particolarmente delicata, che richiede tutela e cure speciali, particolarmente in materia di cure sanitarie e di scuola; le Raccomandazioni. del Comitato per i diritti del fanciullo, sempre sui diritti dei minori non accompagnati e la Risoluzione del Parlamento Europeo del 15.1.2003 sulla situazione dei diritti fondamentali nell’U.E. Tale atto sollecita, tra l’altro la presenza di personale medico e giuridico per i m.s.n.a. nei centri di accoglienza e di detenzione ( cfr Joseph Moyersoen: ” L’ultima risoluzione della Commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea” – in questo sito )

    Lo stato di svantaggio dello straniero, inoltre, non scompare neppure con il raggiungimento della maggiore età, ove si consideri, ad esempio, la possibilità di espulsione degli immigrati per fatti commessi nella minore età , quand’anche si siano positivamente inseriti nella realtà locale o il mancato rinnovo del permesso di soggiorno al minorenne diventato adulto, dopo un percorso di inserimento positivo in Italia . Un ulteriore stimolo ad affrontare la materia è stata la considerazione sul dato quantitativo del fenomeno degli stranieri in Italia: la presenza di immigrati extra U.E. ammonta ad oltre 1.500.000 persone – concentrati quasi al 50% nel nord del paese – 300.000 dei quali minorenni ; anche l’accesso alla giustizia in tutte le sue forme ( penale, civile, amministrativa) degli immigrati risulta un dato rilevante e significativo, in costante aumento in tutti gli uffici giudiziari, come quello relativo ai servizi sociali, sanitari e alla scuola.

    Nella preparazione dei lavori sono state individuate tre aree su cui focalizzare l’attenzione: l) minori stranieri dentro e fuori il carcere; 2) minori stranieri non accompagnati ( fuori dal circuito penale ); 3) interventi sulla potestà nei confronti di minori appartenenti a famiglie straniere.Questo perchè esse rappresentano in termini quantitativi e qualitativi i settori di maggior intervento degli uffici giudiziari minorili e costituiscono le zone “a rischio ” di scollamento tra i principi giuridici posti a tutela dei minori e la concreta possibilità di attuazione di quella tutela.

    Accenno brevemente ad alcune criticità: preoccupa, ad esempio, quanto al carcere, che gli stranieri risultino in percentuale ai reati commessi, di gran lunga più esposti dei residenti e che il carcere, in molti casi, costituisca l’unica risorsa da spendere nei loro confronti( v. G Turri, Minorigiustizia n.3/4-2001, pag. 157 e ss); quanto all’accoglienza dei minori non accompagnati, la poca chiarezza della normativa e le prassi diversificate tra autorità giudiziarie e amministrative sl rimpatrio dei ragazzi ed il rinnovo del permesso di soggiorno, in molti casi, vanificano la possibilità che il minore si incentivi ad impegnarsi per un percorso di inserimento in Italia, favorendo fughe nella clandestinità; quanto agli interventi sulla potestà genitoriale, la scarsità di conoscenze tra gli operatori socio-sanitari e giuridici circa i contesti culturali e valoriali delle famiglie straniere o miste, può fuorviare nella lettura e nell ‘ interpretazione dell’deguatezza genitoriale e dar luogo a provvedimenti che non risultano nell ‘interesse del minore.

    Appare perciò fondamentale creare una comune conoscenza di base tra gli operatori, per individuare obiettivi di lavoro e modalità omogenee di intervento. Ciò deve necessariamente passare attraverso l’abbandono di visioni stereotipate degli immigrati, attraverso l’ acquisizione di conoscenze specifiche e la consapevolezza di operare in un contesto multietnico e multiculturale, superando la logica di un intervento giudiziario relativo agli stranieri di tipo emergenziale .

    Alcuni servizi, come la scuola, si sono attrezzati già da tempo, come ci ricorda Alessandro Bosi nella sua relazione allegata agli atti (La città degli ospiti, in Anna Maria Campanini ( a cura di), Il servizio sociale in una società multietenica. Unicopli, Milano, 2002). Risulta fondamentale che anche gli altri servizi pubblici, compreso quello della giustizia, instaurino modalità di lavoro in cui il minore, sia non solo riconosciuto titolare di diritti, ma gli sia riconosciuta la possibilità di una piena realizzazione degli stessi, tenuto conto delle loro specificità familiari, etniche e culturali ( un modello positivo di intervento nella giustizia minorile attento ai diritti del minore straniero, può essere considerato, ad esempio, quello dell ‘ adozione internazionale ).

    Per realizzare tale lavoro qualitativo è necessaria anche la ricerca e l’ attuazione di prassi condivise tra le autorità giudiziarie tra di loro e tra queste e le autorità amministrative che sono coinvolte a diverso titolo nell’intervento sugli immigrati: Comitato minori stranieri, uffici stranieri delle Questure, servizi sociali e sanitari , la scuola, ecc.

    Riteniamo infine che sia fondamentale il riconoscimento di una dignità sociale ai minori stranieri ed alle loro famiglie, anche al fine di allontanare i rischi di un’ emarginazione o peggio ancora della clandestinità, che producono conseguenze nefaste per i soggetti che le vivono e per l’intera società .

    Programma del seminario

    N.B.: il testo integrale delle relazioni dei lavori di gruppo può essere letto in questa sezione del sito, mediante l’accesso riservato ai soci.

     

  • Assemblea soci Zona Sud: 17 maggio 2003

    Ai Signori Soci

    Ai Signori Segretari di Sezione della Zona Sud

    e p.c.

    Al Presidente dott. Pasquale Andria

    Al Segretario della Zona Nord dott. Luciano Spina

    Al Segretario della Zona Centro dott. Giovanni Volpe

                                                       Palermo, 9 aprile 2003

    Carissimi,

    come deliberato nell’ultima riunione del Direttivo della nostra associazione del 4/5 aprile scorsi, abbiamo ritenuto necessario che tutti i soci si confrontino in ordine ai contenuti e ai presupposti dell’emendamento ai ddl del Governo, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 7 marzo, con particolare riferimento al ruolo e alle funzioni previste per i Giudici Onorari.

    Siamo estremamente preoccupati per le sorti della giustizia e della stessa cultura minorile e il Direttivo ha in proposito già discusso e approvato il documento che allego alla presente convocazione unitamente al testo unificato e agli emendamenti.

    Per approfondire adeguatamente un così delicato argomento e per raccogliere l’opinione e i suggerimenti di tutti i soci, il Direttivo ha ritenuto opportuno di organizzare sabato 17 maggio 2003, contemporaneamente nelle zone Nord, Centro e Sud, un incontro aperto a tutti i soci, che avrà luogo, per quanto riguarda la zona Sud, presso la Scuola di Formazione di Messina ubicata in Viale Europa n.137 (tel. 090-2936015), con inizio alle ore 10.00 e termine alle ore 17.00 dello stesso giorno.

    (…omissis…)

    I Signori Segretari sono pregati di inoltrare con urgenza e con ogni mezzo la presente convocazione a tutti i Soci della propria Sezione, in modo tale da permettere loro di programmare con congruo anticipo la trasferta fino a Messina.

    Al fine di consentire la discussione sugli argomenti sopra indicati anche a chi non potrà essere presente a Messina, i Signori Segretari sono invitati a indire almeno una riunione nelle proprie sezioni prima dell’incontro di zona e di predisporre un verbale della riunione di sezione di cui verrà data lettura il giorno 17 maggio, dopo la relazione del delegato di zona e prima di cominciare il dibattito fra i partecipanti.

    I delegati di zona predisporranno un verbale della riunione e un documento di sintesi sui temi affrontati nella discussione di cui verrà data lettura in occasione della convocazione di tutti i Segretari di sezione da parte del Direttivo per i giorni 13 e 14 giugno 2003 in Roma presso la Scuola di Formazione di Casal del Marmo

    Colgo l’occasione per comunicare che anche il convegno annuale dell’associazione verterà sull’argomento delle proposte di riforma della giustizia minorile e che si terrà a Rimini da giovedì 13 a domenica 16 novembre 2003 sul tema provvisoriamente definito in ” Genitori, figli e giustizia. Tutela privata e pubblico interesse.”

    In attesa delle adesioni e prenotazioni per Messina auguro a tutti buon lavoro.

    Cordialmente

    Maria Vittoria Randazzo

  • Castiglione delle Stiviere 17-18 maggio 2003: seminario di formazione sui minori stranieri

    “PROBLEMATICHE RELATIVE ALL’INTERVENTO GIUDIZIARIO IN MATERIA DI MINORI STRANIERI”

    Presentazione

    L’iniziativa di formazione voluta dalla zona nord dell’AIMMF si inserisce in un percorso di sensibilizzazione che l’associazione porta avanti al fine di rendere effettivo il dovere dei giudici minorili e tutelari di essere garanti dei diritti di tutti i bambini e ragazzi – stranieri o italiani che siano – anche in considerazione del contesto familiare, etnico e culturale di appartenenza. Si vuole innanzitutto cercare di creare una comune conoscenza di base tra i soci , per individuare , quindi, degli obiettivi di lavoro e modalità omogenee di intervento in materia di minori stranieri tra i vari uffici giudiziari. A tal fine , si è ritenuto di fornire degli stimoli di discussione iniziali attraverso relazioni di operatori e poi proseguire con lavori di gruppo all’interno dei quali scambiare informazioni ed esperienze. Con l’auspicio – riforme permettendo – di una verifica periodica degli obiettivi che verranno individuati. Sembra importante ricordare che questa iniziativa va incontro anche all’esigenza espressa dal Consiglio Superiore della Magistratura di far si che nella formazione permanente dei magistrati minorili vengano incentivati momenti di incontro interdistrettuale, nel corso dei quali siano messi a confronto le esperienze maturate e le prassi adottate nelle singole aree territoriali (v.delibera C.S.M. n. 788/2002 del 14/1/2002 ).

    PROGRAMMA

    Sabato 17 maggio 2003:
    Ore 9,15: presentazione seminario e apertura lavori

    Minori stranieri dentro e fuori il carcere

    Ore 9,30 – Dott.ssa Paola Ziccone:
    Minori stranieri in carcere: analisi del fenomeno dal punto di vista quantitativo e qualitativo. I percorsi di reinserimento
    Ore 10,00 – Dott.ssa Claudia D’Urso:
    Il progetto psicopedagogico “Mosaici” presso l’Istituto penale minorile Meucci di Firenze

    Minori stranieri non accompagnati (fuori dal circuito penale)

    Ore 10,30 – Dott. Joseph Moyersoen:
    Profili problematici sulla recente evoluzione normativa della figura del minore straniero non accompagnato
    Ore 11, 00 – pausa
    Ore 11,30 – Dott. Giancristoforo Turri:
    L’intervento delle diverse autorità giudiziarie a tutela dei minori stranieri non accompagnati

    Interventi sulla potestà nei confronti di minori appartenenti a famiglie straniere

    Ore 12 – Dott. Paolo Campisi:
    La costruzione culturale del Sé: patterns di accudimento e stili genitoriali in una società multietnica
    Ore 12,30 – Dott.ssa Daniela Magagnoli:
    La valutazione della genitorialità all’interno delle famiglie multietniche e gli interventi di potestà del tribunale per i minorenni.
    L’affidamento omoculturale
    Ore 13,00 – pausa pranzo
    Ore 15,30 – 19,00 – suddivisione dei partecipanti in tre gruppi di lavoro per l’ approfondimento dei temi affrontati in plenaria e lo scambio di informazioni e delle prassi di lavoro tra le diverse realtà territoriali.
    Domenica 18 maggio 2003:
    Ore 9,30: esposizione dei lavori di gruppo e discussione in plenaria
    Ore 12,30 – chiusura lavori
    Materiali di studio ed approfondimento:
    ricordo che sui numeri 3/99, 1/2000 e 3-4/2001 della rivista “Minorigiustizia” sono stati pubblicati interventi utili all’approfondimento; altri materiali sono pubblicati sul sito internet dell’associazione ( www.minoriefamiglia.it ) nella sezione “minori stranieri” (nei prossimi giorni ne verranno inseriti altri ) o al link del sito www.formazionedecentratatn.it , sezione “minori stranieri”.

    I relatori: – Dott. Paolo Campisi: Giudice onorario presso la C.A. di Torino – Primario dell’Unità modulare 2 del Dipartimento salute mentale ASL n. 8 di Chieri (TO);
    – Dott.ssa Claudia D’Urso: Giudice onorario presso la C.A. di Firenze – Pedagogista;
    – Dott.ssa Daniela Magagnoli: Giudice presso il T.M. di Bologna;
    – Dott. Joseph Moyersoen: Giudice onorario presso il T.M. di Milano – Consulente legale;
    – Dott. Giancristoforo Turri: Procuratore della Repubblica presso il T.M. di Trento;
    – Dott.ssa Paola Ziccone: Direttore dell’Istituto Penale Minorile di Bologna.

    – Il Delegato della Zona Nord –

  • Luciano Spina: Problematiche relative all’intervento giudiziaio in materia di minori stranieri (17.5.03) (2)

    La Sezione di Bari dell’Associazione italiana di magistrati per i minorenni e per la famiglia, con riferimento alla sperimentazione relativa all’adozione
    mite in corso presso il Tribunale per i minorenni di Bari ed al documento diffuso dall’Anfaa in data 19/10/2004, ha diffuso il seguente comunicato:

    Chi ha paura dell’adozione mite? Perché l’Anfaa non perde occasione per attaccare in tutte le sedi possibili l’adozione mite?
    Eppure questa sperimentazione ha incontrato l’autorevole approvazione di molti consessi qualificati: dall’Osservatorio Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza alla Commissione parlamentare per l’infanzia.

    Eppure, nel corso di poco più di un anno (giugno 2003 – ottobre 2004), questa sperimentazione ha consentito – nel solo distretto di Bari – la dimissione dagli istituti assistenziali di ben 64 bambini e ragazzi, il rientro in famiglia di 24 di loro, l’affidamento familiare di 33, l’adozione di 7. Ma l’Anfaa sostiene che tutto ciò non è etico. Non è etico, cioè, agevolare l’uscita dei bambini dagli istituti, favorendo il loro rientro in famiglia. Non è etico realizzare – quando tale rientro non sia possibile – il diritto di questi bambini ad una famiglia sostitutiva. Non è etico offrire alle tante famiglie, che da anni attendono invano un’adozione legittimante, un nuovo percorso di accoglienza dei bambini e dello loro famiglie d’origine, quando non vi siano le condizioni per la dichiarazione di adottabilità. Non è etico che tali famiglie accolgano stabilmente quei bambini se il recupero della loro famiglia di origine non si realizza. Non è etico che assumano nei loro riguardi la legale responsabilità di genitori, cosa che è consentita da un’adozione non legittimante e non da un mero affidamento familiare.

    Dispiace sinceramente che l’Anfaa continui a non rendersi conto che va emergendo in modo sempre più evidente il nuovo, serio problema costituito dalle centinaia di bambini che vivono in condizione di semiabbandono permanente, per i quali non può essere una risposta adeguata l’affidamento familiare, che per sua natura è temporaneo.

    Dispiace che l’Anfaa continui a negare che questi bambini hanno diritto ad una tutela più efficace di quella che l’attuale normativa offre e non voglia invece realizzare una serena collaborazione nella ricerca faticosa e difficile di nuove strade idonee ad affrontare validamente tale problematica.

    Bari, 8.11.04 – Il segretario della sezione, dott. dott. Concetta Potito