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Attualità -
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L’accattonaggio dei minorenni costituisce forma di maltrattamento
Corte di Cassazione sentenza n. 3419 del 30.1.07
Condanna per l’adulto che obbliga il bambino
L’accattonaggio dei minorenni costituisce forma di maltrattamento
Corte di Cassazione sentenza n. 3419 del 30.1.07
Condanna per l’adulto che obbliga il bambino
Il ritorno della “ruota” per i nenoati abbandonati
Il dottor Pier Michele Paolillo, primario di neonatologia, all’inaugurazione della “culletta” spiegò che la nuova ruota è nata per rispondere alle esigenze di una città che cambia: “Il Policlinico del Casilino opera in una zona della città con una fortissima densità di immigrati. La legge italiana permette a chi partorisce in ospedale di lasciare i figli nel più completo anonimato. Ma molte donne, soprattutto straniere, non lo sanno. Hanno paura se sono clandestine e temono guai con la polizia. Noi non vogliamo incrementare la pratica dell’abbandono ma tutelare chi è costretto dalla necessità.
Autorizzato l’uso di antidepressivi per i bambini
(comunicato del Comitato Giù le Mani dai Bambini)
L’AIFA ha recepito la delibera Europea ed ha autorizzato il potente antidepressivo per usi sull’infanzia: “scandaloso, gli organismi di controllo sanitario sono ormai totalmente succubi degli interessi dei produttori, l’Europa non fa eccezione, dal momento che l’Agenzia Europea del Farmaco dipende dalla Direzione Industria e non dalla Direzione Sanità”. Cancrini: “la diffusione acritica degli antidepressivi sui bambini eÌ un grande rischio per la salute mentale delle nuove generazioni”.
Incontro di lancio del Forum Europeo sui Diritti dei Bambini
Lunedì 4 giugno 2007 è stato presentato a Berlino l’organismo voluto dalla Commissione dell’Unione Europea (UE) per costruire un luogo di confronto, di scambio e di approfondimento riunendo istituzioni pubbliche e private sui diritti dei bambini nell’Unione Europea.
Dato che attualmente l’UE non ha una competenza specifica in materia di diritti dei bambini, quantomeno finché non verrà adottato il trattato istitutivo della Costituzione europea, lo scorso anno è stata adottata una Comunicazione dalla Commissione UE promossa dal suo Vice presidente Franco Frattini, finalizzata ad avviare una strategia dell’UE per i diritti dei bambini, tra cui è ricompresa la costituzione di questo luogo di confronto: un Forum Europeo sui diritti dei bambini.
“Sarà il vostro Forum” ha dichiarato all’incontro del 4 giugno Franco Frattini nel suo intervento, in cui ha richiamato i punti della strategia dell’Unione agli oltre 200 partecipanti all’incontro, tra Ministri, Sottosegretari, funzionari della Giustizia e funzionari dei Ministeri competenti per l’infanzia dei Paesi dell’UE, rappresentanti delle istituzioni dell’UE, di organizzazioni internazionali come Unicef e Consiglio d’Europa, di coordinamenti europei e nazionali di ONG, nonché delle reti europee ENOC (Rete europea degli Ombudsman per l’Infanzia) e ChildONEurope (Rete Europea degli Osservatori Nazionali sull’Infanzia).
L’iniziativa è stata organizzata da Franco Frattini insieme alla Ministra della Giustizia della Germania Brigitte Zypries, che nel suo intervento ha riportato alcune importanti azioni intraprese in Germania in materia di prevenzione e contrasto alla violenza e allo sfruttamento dei minori, come per esempio campagne di sensibilizzazione “il mio corpo mi appartiene”, le audizioni protette in fase giudiziaria e la sospensione della decorrenza dei termini di prescrizione per i reati di violenza sessuale fino al compimento della maggiore età della vittima.
Tra gli altri relatori Ronald K. Noble, segretario generale di Interpol, ha illustrato le tecniche di individuazione dei pedofili tramite l’analisi dettagliata delle immagini videoregistrate o fotografiche di carattere pedopornografico in cui non vengono mai ripresi i volti degli stessi pedofili, mentre Joseph Moyersoen, coordinatore del Segretariato di ChildONEurope, ha presentato i risultati della ricerca sulle Osservazioni conclusive del Comitato ONU sui diritti del fanciullo rispetto ai rapporti dei Paesi dell’Unione Europea in materia di amministrazione di giustizia minorile. Dallo studio è emerso che questo è l’unico tema specifico su cui tutti i Paesi dell’UE esaminati (27 membri 2 candidati) hanno ricevuto una o più raccomandazioni dal Comitato ONU, focalizzate soprattutto sulla necessità di rispettare le norme esistenti a livello internazionale e nazionale – in particolare per quanto riguarda la privazione della libertà personale – di avere risorse umane ed economiche sufficienti, dati disaggregati in materia, personale adeguatamente formato e di avviare, o rinforzare la dove già esistenti, misure alternative alla detenzione nonché un sistema di giustizia riparativa.
Nell’incontro sono stati discussi la struttura che dovrà avere il Forum (composizione, organi, metodologia di lavoro), come far partecipare attivamente bambini e ragazzi al Forum, nonché i temi di approfondimento che il Forum dovrà via via affrontare.
In assenza di un consenso unanime sulle decisioni da adottare, tenuto conto che alcuni partecipanti non si sentivano sufficientemente istruiti sull’iniziativa, sopratutto le ONG, è stato concordato di rinviare ad una successiva occasione tali decisioni.
Rispetto alla struttura e alla partecipazione attiva di bambini e ragazzi è stato concordato di organizzare un incontro a Bruxelles con un gruppo ristretto a luglio, composto da uno o due rappresentanti dei sei gruppi invitati (istituzioni dell’UE, Stati membri, organizzazioni internazionali, coordinamenti europei di ONG, Reti ENOC e ChildONEurope) per adottare una proposta condivisa. Rispetto ai temi, molti sono stati proposti, dalla povertà infantile al sostegno alla genitorialità dalla giustizia minorile alla violenza all’infanzia, ma il tema su cui si è dibattuto di più e che sarà probabilmente il primo argomento che il Forum affronterà è proprio quello della partecipazione dei bambini e dei ragazzi.
A detto incontro per l’Italia erano presenti, oltre a Daniela Melchiorre, Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Anna Serafini, Presidente della Commissione Bicamerale, Adriana Ciampa, Dirigente del Ministero della Solidarietà Sociale, Anna Maria Matarazzo, Dirigente del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia, Laura Laera; Delegato Zona Nord dell’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia e Grazia Cesaro per l’Unione delle Camere Minorili.
Al termine dell’incontro è stata adottata la Dichiarazione di Berlino, in cui i Ministri dei Paesi membri dell’UE, rappresentanti delle istituzioni dell’UE, del Consiglio d’Europa, di Unicef, della rete ENOC, della rete ChildONEurope e della società civile decidono tra l’altro di fornire il loro appoggio al lancio del Forum e alla strategia dell’Unione Europea sui diritti dei bambini.
vai al testo della dichiarazione (in francese)
Fermiamo gli orchi *
(ASCA) – Roma, 7 giugno 2007 – Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, quello di Napoli, Rosa Russo Iervolino, di Padova, Flavio Zanonato, di Bergamo, Roberto Bruni, di Treviso, Gian Paolo Gobbo; i governatori di Veneto, Lazio e Toscana, Giancarlo Galan, Piero Marrazzo e Claudio Martini, le ministre Barbara Pollastrini e Rosi Bindi, decine di parlamentari della Casa delle Liberta’, dell’Unione, e moltissime personalita’ del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport hanno gia’ aderito all’appello ”Fermiamo gli Orchi” lanciato dai quotidiani del gruppo E Polis contro il ”Boy love day”, la giornata dei pedofili prevista per il prossimo 23 giugno . Si tratta – e’ scritto nell’appello – di un’iniziativa internazionale promossa da un reticolo di associazioni che dialogano attraverso numerosi siti internet con il dichiarato scopo di diffondere la ”cultura della pedofilia” e solidarizzare con i violentatori di bambini in carcere. Siti nei quali, oltre agli appelli per accendere una ”candela azzurra” il prossimo 23 giugno, compaiono foto di minori semi-nudi e si lanciano inviti al sesso libero tra adulti e adolescenti. Di fronte ad un tale scempio, ci appelliamo all’Unione Europea, all’Unicef e, piu’ in generale, a tutte le istituzioni affinche’ il ”Boy love day” non si celebri e affinche’ vengano oscurati tutti i siti internet dove si sta propagandando questa iniziativa. Occorre reagire con forza e sostenere questa battaglia di civilta’ per la tutela dei nostri figli e dei bambini di tutto il mondo dall’orrore degli abusi e delle violenze>. All’appello, infine, hanno gia’ risposto nella solo giornata di oggi oltre 6 mila lettori di E Polis, che hanno inondato la redazione di sms e mail, a sostegno dell’iniziativa.
*L’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia ha aderito all’iniziativa, facendo presente che in data 21.2.07 ha approvato un documento di condanna della pedofilia e dell’associazionismo pedofilo .
A questo punto intende ribadire la richiesta affinchè il Governo italiano e la Comunità internazionale intervengano perchè qualunque atto di violenza sessuale nei confronti dei bambini, compreso lo stesso associarsi per fini pedofili e il rilascio di proclami per fini di proselitismo pedofilo, vengano riconosciuti come crimini contro l’umanità.
Al Sig. Ministro della Giustizia
Sen. Mario Clemente Mastella
ROMA
Roma, 3 luglio 2007
Oggetto: Riforma processuale minorile e difensore d’ufficio – Legge 149/2001.
I Presidenti dei Tribunali per i Minorenni ed i Procuratori della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni, riuniti presso la Scuola di Formazione del Personale per l’incontro tecnico indetto dal Capo Dipartimento della Giustizia Minorile
Rilevato che in data 1 luglio 2007 sono divenute applicabili le norme processuali contenute nella legge 149/2001, dopo una serie di proroghe disposte con decreti legge dal 2001 fino al 2006;
Constatato che, contrariamente a quanto previsto dai citati decreti legge, non è stata emanata una specifica disciplina sulla difesa di ufficio nei procedimenti per la dichiarazione dello stato di adottabilità e sulla difesa del minore nei procedimenti di cui all’articolo 336 del codice civile;
Ritenuto pertanto che i giudici dei tribunali per i minorenni non dispongono di strumenti operativi per applicare le citate disposizioni, per quanto concerne la corresponsione degli onorari spettanti ai difensori dei minori ed agli avvocati d’ufficio che non siano stati retribuiti dagli assistiti;
SOLLECITANO
l’autorevole intervento dell’on.le Ministro della Giustizia ai fini di una ulteriore indispensabile proroga della legge 149/01, inapplicabile nell’attuale vuoto legislativo, pena la nullità di tutti i procedimenti in materia, mentre auspicano l’urgente introduzione della normativa relativa alla difesa d’ufficio nelle procedure di adottabilità e “de potestate”.
Associazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia
Aderente alla”Association Internationale des Magistrats de la Jeunesse et de la Famille”
www.minoriefamiglia.it
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento affari giuridici e legislativi
ROMA
Oggetto: Riforma processuale minorile e difensore d’ufficio
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia, riunitosi a Roma lo scorso 8 giugno, prende atto che non è stata ancora assunta alcuna decisione in merito all’applicazione delle norme processuali contenute nella legge n. 149/01.
Il Consiglio Direttivo ritiene pertanto di portare alla conoscenza di codesta Presidenza del Consiglio le seguenti considerazioni.
La legge n. 149/01 si rivela oggi non esaustiva delle nuove esigenze se non addirittura foriera di gravi difficoltà operative. Essa infatti dispone che le parti siano assistite obbligatoriamente da un difensore, anche nominato d’ufficio, ma non detta le necessarie regole per gestire un processo che, per la presenza degli avvocati, non può svolgersi secondo l’attuale disciplina. Neppure è prevista la necessaria copertura finanziaria per le spese della difesa d’ufficio introdotta nella procedura di adottabilità, il che rappresenta un’assoluta novità nel processo civile. Altrettanto dicasi per la difesa tecnica del minore, sancita dal novellato articolo 336 del codice civile.
Per anni, a partire dal decreto legge n. 150/2001, poi convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2001, n. 240, la nuova disciplina processuale è stata congelata in via transitoria e fino alla emanazione di una specifica disciplina sulla difesa di ufficio nei procedimenti per la dichiarazione dello stato di adattabilità, nonché fino alla emanazione di nuove disposizioni sui procedimenti di cui all’articolo 336 del codice civile.
In mancanza di un’ulteriore proroga e permanendo l’assenza delle norme di cui sopra, l’attività giudiziaria di tutti i Tribunali per i minorenni non potrà che paralizzarsi, non essendo allo stato possibile la nomina di difensori di ufficio dei quali nessuna norma consente in pagamento.
A ciò si aggiunge la situazione di grave difficoltà operativa determinata dalla recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 8362 del 22 marzo 2007, che ha risolto il conflitto di competenza in relazione alla legge n. 54/06 sull’affidamento condiviso ritenendo competente il Tribunale per i Minorenni anche in materia di determinazione del contributo di mantenimento dei figli naturali e di assegnazione della casa familiare.
Tale nuova competenza e l’esigenza di adeguare il processo minorile ai principi dell’art. 111 della Costituzione riformato rendono ormai inderogabili l’introduzione di nuove regole processuali nella giustizia minorile.
L’Associazione chiede pertanto che sia disposta un’ulteriore indispensabile proroga della legge n. 149/01, inapplicabile nell’attuale vuoto legislativo, e che venga affrontata in modo unitario e tempestivo la riforma del processo minorile.
Ringraziando per l’attenzione, porgo distinti saluti.
Roma, 25 giugno 2007 – Il Presidente, Maria Rita Verardo
CORTE DI APPELLO di TRENTO
Trento 20 luglio 2007
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
AL PRESIDENTE DEL SENATO
AL PRESIDENTE DELLA CAMERA
AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
Oggetto: Applicazione della legge n. 149/01.
Premesso che in data 1 luglio 2007, non essendo stato adottato un ulteriore provvedimento di proroga, sono entrate in vigore le norme processuali della legge indicata in oggetto, che prevedono tra l’ altro l’ obbligatoria assistenza legale nelle procedure di adozione e nei procedimenti limitativi della potestà, si segnala la grave situazione in cui versano gli operatori del settore per l’ assoluta mancanza di disposizioni normative disciplinanti la fase transitoria e comunque le modalità applicative di detta normativa con particolare riferimento alla nomina dei difensori di ufficio.